Ilaria Buratti ci racconta i trend 2019 per il vestito da sposo

Nel 2018 siamo stati spettatori di matrimoni che hanno cambiato, o comunque influenzato, lo stile dell’abito da Sposa. Dal Royal Wedding ai Social, una serie di matrimoni famosi che, nel caso del Principe Harry e moglie, hanno decisamente fatto scuola in tema di stile.

Ma tutto questo, come ha influenzato il Dress Code maschile?

Nel caso del matrimonio reale, esso ha saputo finalmente ridare la giusta importanza allo Smoking.
Nei colori blu e blu scuro, è ritornato ad essere uno dei capi più richiesti dell’atelier. Classico ed elegantissimo nella versione cerimonia, con gilet e cravatta; divertente e raffinato, con fascia e papillon, per il ricevimento.

Il matrimonio di Gwyneth Paltrow rimane uno dei matrimoni che più ha condizionato la scelta dei nostri sposi: lei splendida in un abito maison Valentino, accanto al marito Brad Falchuk in un completo davvero semplice e non per questo meno elegante.

In questo caso l’abito dello sposo è un classico uno o due bottoni, con scollatura a V per definire la vita e revers a lancia, per allargare le spalle.

Non solo matrimoni Royale e Social nelle tendenze delle nuove coppie, ma anche matrimoni un po’ più insoliti ed eccentrici: ambientati in spazi industriali, in chiese sconsacrate, dove lo Sposo può permettersi di giocare con bretelle e papillon, con tessuti opachi e più semplici. Avvicinandosi ad un’idea un po’ più bohemienne.

Nel mio atelier ho scelto di abbracciare tutte e tre le tipologie di abito per i propri sposi:
• Il tight è il simbolo dell’eleganza per eccellenza, si indossa soltanto ai matrimoni molto formali e solo se è adottato dallo sposo.
• Lo smoking, il più quotato tra gli sposi di nuova generazione, è diverso da un qualsiasi abito tradizionale per il revers. In una giacca da smoking appropriata, infatti, questi saranno a lancia o a scialle e rivestiti di raso nero. Andrea Versali ha saputo creare, dopo anni di esperienza, uno smoking che riesce a comprendere taglie che vanno dalla 44 alla 62. La competenza e la professionalità del nostro reparto sartoria, ci permettono di vestire qualsiasi corporatura ci si presenti di fronte, sopratutto se si tratta di un vestito praticamente perfetto, come lo smoking.
Questa è la nostra forza e il punto cardine sul quale si svolge il nostro lavoro.
• Il frac, anche detto marsina o white-tie, è il più formale di tutti i vestiti maschili, l’abito per eccellenza di re, ambasciatori, politici, direttori d’orchestra, solisti e virtuosi che sono spesso obbligati a indossarlo. È sicuramente un codice di abbigliamento che lascia poco spazio all’interpretazione creativa.

Qualsiasi vestito rappresenti al meglio lo sposo, è importante non dimenticare nessun particolare: i tessuti camouflage a tinta unita o puntinati per i più estrosi, il gilet a monopetto o a doppio petto per i più stravaganti. Le camicie vanno scelte a seconda della tipologia del vestito: con collo a rondine, lucide e opache, con bottoni coperti o accompagnate da gemelli. La cura e l’importanza dei particolari, dei gioielli abbinati al bottone, del fazzolettino che richiama il tessuto della sposa, ci permette di creare un fil rouge che cerchiamo di riportare all’interno degli abiti di tutta la famiglia.

Altrettanta importanza hanno gli accessori dello sposo.
La scarpa, la cintura, il cappello, il bastone e il cilindro, accessori che devono tutti categoricamente essere abbinati all’abito, attraverso la personalizzazione e l’aggiunta di tessuti.
Ultimi ma non meno importanti, i Testimoni dello sposo, consigliamo per loro tutte le tonalità, dei blu, dei grigi, dei neri, tessuti con fantasie e micro-fantasie.

Se dovessi descrivere l’uomo White Lady, lui sarebbe sicuramente impeccabile, formale, estroso e alternativo, ma anche rigoroso e a tratti tradizionale. Riserviamo un intero reparto dell’atelier alla figura dello sposo e dei testimoni, questo perché la mia chiave vincente è: dedicare allo sposo la stessa importanza e cura che dedico ogni giorno alle mie spose.

Ilaria